12 luglio 2015

Chi ha tempo non aspetti tempo


Il tempo non è altro che una delle tante dimensioni, un'opportunità, uno dei tanti strumenti. 

In fondo ci rendiamo conto del suo incedere essenzialmente per 2 motivi: i segni sul nostro corpo e la memoria.
I segni che ho io sinceramente non so bene a cosa siano dovuti, forse ieri mi hanno investito o sono caduto dalle scale, forse ho fatto a botte o sono stato in qualche locale dove si fanno zozzerie da pervertiti, dove si danno o si ricevono di santa ragione, godendo per questo. Comunque sono vivo, l'importante è questo. 
Ho la tendenza a dimenticare le cose. Se non fosse per questo diario che scrivo giorno dopo giorno, i video e le foto che faccio, probabilmente ora non saprei nulla di me stesso.
Oggi però sono felice, finalmente la diagnosi è chiara, i medici mi hanno detto che ho la sindrome di Susac. Ho esultato, li ho abbracciati e baciati generando un generale imbarazzo. Ora so di che morte morire, la mia malattia ha un nome, qualcuno l'ha studiata, tutti i buchi alle braccia, le risonanze, i ricoveri, le pisciate a stomaco vuoto, le analisi, i test sono serviti a qualcosa.
Dicono che bisogna guardare avanti, che bisogna aver fiducia nel futuro, ma io so che è nella memoria del passato che lo si può affrontare. Ed io non riesco ad avere memoria del mio passato, sono un uomo perennemente senza esperienza. Ricevo tante offerte di lavoro come tirocinante. 
E' come se vivessi chiuso nel passato, un passato che si resetta in poche ore e che nel migliore dei casi mi lascia solo una scia di déjà vu in testa, accompagnata da emicranie intermittenti e lancinanti (secondo quanto scrivo o mi raccontano).
L'unica cosa positiva infatti è che riesco a dimenticare il dolore fisico, non solo, anche quello emotivo, non ho memoria di alcuna emozione. 
La scorsa settimana è morta la mia ex fidanzata, ci eravamo lasciati da poco, forse 2 mesi fa, prima di Natale, quando la mia malattia è peggiorata sensibilmente e non potevamo stare più insieme. A 25 anni non poteva certo stare dietro a me e magari decidere di farlo per il resto della sua vita. Pare si sia suicidata. Non so se l'ho amata, odiata o che, comunque non provo nulla guardando le foto di me e lei insieme che ho salvato sul mio computer. Lo sto facendo ora, posso dire però che è bellissima, era bellissima, anche io me la cavo però, è un vero peccato.
Mia madre ha detto che al suo funerale mi guardavano tutti strano e che non devo preoccuparmi perché le persone non possono capire ciò che sto passando. Passare, il verbo passare, che bel verbo, ma nella mia mente non passa nulla, non ho coscienza di ciò che sto passando, è il mio corpo che sta passando attraverso la dimensione del tempo, non certo la mia coscienza.
L'altro ieri ho scritto che volevo farla finita ma che non ho avuto il coraggio. Non credo potrò mai farlo visto che il dolore si resetta quotidianamente insieme a tutto il resto. Non avrò mai abbastanza tempo per accumularne a sufficienza e fare una scelta tanto importante.
E poi ora so di che morte morire, sono soddisfatto, a tutti i miei cloni che nascono e muoiono giorno dopo giorno non resta che aspettare. Magari uno dei tanti giorni del mio passato qualcuno avrà trovato la cura ed io da quel giorno potrei finalmente fare un salto nel presente e chissà, costruirmi un futuro.

Nessun commento: