26 dicembre 2006

Buoni Feriali

Il tappeto di vetro

Lei nel cielo luce gialla
luna dal sorriso artigianale
io pupazzo di cartongesso
le viti sono arrugginite
e sul letto le occhiaie
del mio amore

Gracile, esile, flebile l'anima
adagiata su una giovane nuvola
cade giù appena il sole è tramontato
le notti lunghe troppo lunghe
e gioirà al freddo
di un fuoco spento, perché?

Si chiederanno
perché?

Niente ha più senso
del senso che dai
Niente ha più senso
del senso che dai
E il giorno prima passavamo il tempo
giocando
Il giorno dopo giocavamo

21 dicembre 2006

The Italian Strike

Sto cercando di indire uno sciopero per protestare contro chi non sciopera, una sorta di gatto che si morde la coda, e poi quando se non nel periodo in cui si sta approvando una finanziaria?
Avete notato che la gente in giro senza telegiornali sembra più rilassata? Un po' sì dai, è anche un po' meno “allupata” causa soprattutto Studio Aperto che non fa servizi su quella che dalle mie parti viene chiamata spesso volgarmente gnocca.
Nanni Moretti ha già reso pubblico il suo interessamento per la realizzazione di un sequel di “The Italian Job” il cui titolo con buona approssimazione dovrebbe essere “The Italian Strike” (Per chi non sapesse l'inglese, strike sta per sciopero).

Ce l'hai con me perché sono precario?

Italiani, è giunta l'ora di ammetterlo, al potere abbiamo delegato la noia che perpetua le cose affinché ogni nuova generazione venga forgiata in essa.
La noia non in senso positivo, cioè quella che poi spinge una generazione come quella del '68 a sollevarsi per cercare quelle espressioni e aspirazioni che la società non offriva, per far notare al senso popolare che le libertà che le carte costituzionali tanto decantavano erano tutt'altro che attuate e che il benessere aveva reso chi l'aveva raggiunto cinico e soprattutto conservatore.
La nostra noia è quella che ci inculcano giorno per giorno i mass-media tradizionali, la televisione, i quiz, i giornali, i comunisti, i fascisti, gli ultras e la vita in diretta, è un calderone di emozioni, false fedi e abitudine alla trasgressione.

Ci si riempe di puttanate finché si hanno i soldi, quando non ce ne sono più allora si filosofeggia, eppure mi pare di aver studiato che nell'antichità i filosofi erano tutto fuorché poveri, non avevano l'assillo del dover mangiare, capovolgo il discorso e vi sorprendo aggiungendo che del resto se un filosofo è pagato per filosofeggiare state sicuri che filosofeggerà, ma nell'antichità forse non avveniva "a ragionamento", cioè non si ragionava spinti dal denaro anche quando non si intravedeva nulla su cui valesse veramente la pena riflettere, del tipo: “I reality riflettono la vita e i comportamenti di tutti i giorni o sono caricature e copioni già scritti?” Sono contento che a queste discussioni si uniranno cani e porci senza ritegno, sono contento che nessuno balzerà dalla poltrona dicendo “Ma che cazzo me ne frega a me di uno pagato per dare una valenza seria a un programma di intrattenimento.”

Mi sono sbagliato, in realtà ce ne sono tanti che mandano a fare in culo i salotti Buona Domenicocainali, quelli di Porta a Portese; eppure non hanno ben chiaro cosa fare dopo.
Non ho visto un'artista uscire da “Saranno famosi” nonostante tra loro ci sia gente di valore, ma del resto se io vado a fare un provino sperando di diventare famoso non aspiro a molto altro al di fuori del diventare famoso; se invece facessi un provino affinché un etichetta decida di investire sulle mie idee allora magari qualcosa di buono potrebbe venire fuori. Dammi tre parole, sole, cuore, amore. Non è il caso italiano probabilmente.

(Conoscete il crystal? E' un ottima droga, metanfetamina, gli effetti sono di grande euforia e accentuazione delle percezioni sensoriali, l'abuso ti uccide, l'uso porta quasi certamente all'abuso, del resto è una droga pesante simile alla cocaina ma la sua azione è più duratura in quanto l'organismo impiega anche dodici ore a metabolizzarla. L'abuso ha i soliti risvolti negativi, colpi apoplettici, aritmia cardiaca e altri disturbi cardiaci, allucinazioni, malfunzionamenti del sistema nervoso, si sta come d'autunno sugli alberi le foglie).


Poco importa, è molto triste, culturalmente siamo regrediti di qualche generazione, avendone persa qualcuna per strada, non sentite ancora parlare dei trentenni? Eppure oggi sono quantomeno quarantenni, dunque anche i trentenni di oggi forse non se la passano così bene, un paio di cicli decennali si sono compattati in questa crisi di identità, idoli, precarietà e scarsa valorizzazione delle qualità.
Una società dove c'è scarso investimento nell'arte o è addirittura l'arte a dover pagare per rendersi visibile è sicuramente una società che sta cullando in grembo un feto in fin di vita. Nascerà?

Il Pil cresce se alle speranze di affermazione secondo i propri meriti (e non sempre “Certo ma senza culo non succede mai nulla”) non si aggiungono altre speranze invece che affermazioni, ad esempio: "Ehi, te lo presento, questo è un mio amico d'infanzia, guadagna più soldi di noi due messi insieme, ma non ha abbastanza fantasia per spenderli, anzi direi che non se ne fa quasi nulla dei soldi, oltre a una gran bella macchina, una villetta e qualche regalo ai figli i soldi se ne stanno lì per il futuro dei figli (E allora a che dovrebbe usarli i soldi?); ho sempre saputo che aveva qualcosa di speciale, quando risolveva le equazioni di matematica alle medie poi alle superiori gli si illuminava il volto, quell'espressione un po' più navigata la vedo oggi quando se ne esce dal laboratorio dove studia nanotecnologie, dopo un esperimento riuscito; il laboratorio è a 30 km da casa sua, prende il treno poi il tram, entrambi in orario, altro che fuga dei cervelli, hanno appena ricevuto ulteriori finanziamenti dal governo."

Voglio solo vedere l'Italia che alle speranze e agli spot non aggiunge altre speranze e altri spot cosicché anche per chi non è mai stato in grado di comprendere perché e è uguale a mc al quadrato il destino non sarà sperare in un rinnovo del contratto annuale per tutta la vita, rinnovo dopo rinnovo ("e se poi non si rinnova che si fa? Chi mi prende?")
L'unica cosa positiva è che i figli che nasceranno da queste vite in bilico comprenderanno fin dai primi anni di infanzia quanto la vita può essere difficile e a quante cose inutili e per cui anche si piange può aspirare una persona che si reputa sana di mente, forse quei genitori saranno gli unici dopo un cinquantennio dalla Seconda Guerra Mondiale a non aver illuso i figli con il benessere fittizio e super-ostentato della materialità delle cose, non se lo possono permettere, perlomeno senza fingere.

Ma di questi genitori ce ne sono pochi, pochi figli nascono già e sempre meno nasceranno di questo passo, nessuno vorrebbe sentirsi dire dalla propria prole: “Papà, non sei in grado di offrirmi dopo 20 anni di lavoro un regalo di natale senza ricorrere ad un acquisto a rate, che schifo!”
E poi nel letto quello stesso papà forse verserà lacrime accanto alla propria compagna con cui convive da una decina d'anni e con cui il matrimonio non si è fatto solo perché non sembra possibile unire il niente, se i nonni si sono sposati senza soldi, senza una casa, è anche vero che hanno sposato insieme anche le speranze, i sogni, i progetti di vita, la voglia di far crescere i propri figli in un mondo migliore.

Il precario non è tale perché ha un contratto temporaneo ma perché non crede razionalmente che la sua vita potrà mai stabilizzarsi, da un momento all'altro qualcuno potrebbe dirgli "Di te non sappiamo che farcene," mi dispiace, ma non è poi così dolce naufragare in questo mare, eh sì, si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.
Tutti siamo utili e inutili allo stesso modo.

20 dicembre 2006

Hotel Supramonte (Rock Tribute F. De André by Nico Guzzi)


Personale tributo al grandissimo artista Fabrizio De André

18 dicembre 2006

Hotel Supramonte (Tributo F. De André)

Ho registrato questa versione rock, ancora un po' sperimentale, della canzone di De André "Hotel Supramonte."

Potete ascoltarla o anche scaricarla qui: http://www.vitaminic.it/artist/nicoguzzi/

17 dicembre 2006

La domenica del villaggio globale

Sono sicuro che sia la mia fragilità ad essere il miglior viatico per la trascendenza, non parlo di una melodia, di un mucchio di parole poste in posti rari, a volte come immagini poetiche di chissà quale mondo surreale, una mano gigantesca che tiene tra l'indice e il pollice un minuscolo cuore, forse il mio, che pulsa solo quando nell'aria passa l'energia che trafugo proprio dalle cantine delle parole, dei suoni.
L'astrazione della creatività è un processo intrinsecamente e inconsapevolmente arrogante, perché finché il cielo azzurro lo guardi sei uno qualunque ma quando quel cielo lo vedi azzurro allora credi di essere tu a poter dare i colori alle giornate, forse è così, forse no, in fondo è solo una questione di fede, percepisco le vibrazioni di un serpente a sonagli mentre sono steso su un letto matrimoniale senza cuscini, sono in lavatrice, che senso avrebbe sbattersi così tanto per fuggire dai morsi, trovare un lavoro, scrivere dell'amore platonico di una puttana e del suo figlio sconosciuto partorito per strada e cresciuto in un orfanotrofio.
Gli angeli aleggiano intorno alle tombe degli eroi e gli eroi aleggiano intorno alle tombe della ragione, e la corona di spine come le rose rosse splendide da cui provengono sono le ragioni del cuore che la ragione non conosce. E ci uccideremo come tutti gli altri esseri viventi, saremo cannibali, necrofili, finti osservatori interessati della merda d'artista, sappiamo che quella è merda eppure è lì che volgiamo lo sguardo. La nostra madre non è la merda, e non vorremmo neanche che fosse nostra figlia, oddio, ci siamo imprigionati nella nostra libertà?
Potremmo accendere tutto il mondo senza elettricità, senza il minimo bisogno di un cavo, di una spina, l'infinita potenza dell'uomo che porta però con sé, a onor del vero, un'infinita dose di stupidità del creatore, non me voglia male, ma il dubbio che non gli siamo venuti troppo bene rimane.
Il cucchiaio colmo di brodo di dadi fino all'orlo si avvicina alla bocca di un anziano signore, è una scena lenta, molto lenta come il miele, nell'arco di un'intera esistenza che dura finché il brodo è caldo, a volte sembra rimanere anche dopo che è diventato gelido come prova che forse qui siamo solo di passaggio. Ma non c'è il rischio che cadano delle gocce o peggio ancora cada il cucchiaio? Sì, questa è l'incertezza che accompagnerà ogni boccata di quel brodo che attinge dalla fonte della vita, per questo è un continuo giocare a dadi, ma perché rifiutare il pasto quando è la nostra vita ad aver fame, perché rifiutare di lanciare i dadi?

16 dicembre 2006

Rock and Roll Suicide Video

Ho filmato la cover di una canzone di David Bowie, proprio "Rock and Roll Suicide," potete guardate il video che ho postato su youtube.
Purtroppo l'audio è sfasato rispetto alle immagini, alla Enrico Ghezzi, sapete quell'uomo che riflette e filosofeggia la notte proponendo film assurdi e mentre parla l'audio non è allineato con le immagini; non so per quale motivo, nel mio filmato originale è tutto perfetto, devono avere avuto qualche problema loro, a volte capita, vabbè, è comunque carino, poi del resto ci sono io.

http://www.youtube.com/watch?v=acMi34t9FnM

15 dicembre 2006

Amore flessibile

Io non ci sarò per sempre, ti rendi conto di questa cosa? Vivere come su un letto di petali rossi e bianchi e fingere che sarà così per l'eternità è certamente stuzzicante, profumatamente dolce e passionale, ma credi davvero sia così la realtà?
Ogni tanto ho l'impressione che tu faresti a meno di me e ti assicuro che la sensazione non è una delle migliori, anzi penso proprio sia una delle peggiori. Ci sono caratteri e personalità su cui si può fare scarso affidamento anche se te ne rendi conto solo conoscendole bene, quando magari è troppo tardi per mettersi al riparo dalle spine, poi ci sono quelle di cui ci si fida poco perché si esprimono emotivamente a gocce che oltretutto non lasciano cadere spesso, forse tu appartieni proprio a questa categoria, o categoraia, alla Mike Bongiorno (la uno, la due, o la tre).
Non c'è bisogno di alcol per dire “Ti amo” ma a volte c'è bisogno di alcol per credere nell'amore, soprattutto dopo aver sofferto, dopo essere stati lasciati o comunque dopo aver perso la persona che si è amato o che ancora si ama. Se si inizia a dare tutto per scontato anche l'amore potrebbe diventarlo, e l'amore scontato non è amore, è affetto, amicizia e peggio ancora abitudine.
Così dopo dodici anni di convivenza finisce tutto con un semplice “mi sono stufata di questa vita.” Un declassamento da amore ad affetto, ad amicizia, a lucertola, passerà certo il dolore, ma chi darà mai la forza per iniziare una nuova storia? Se il matrimonio è la tomba dell'amore, la convivenza è la tomba delle certezze, l'economia dimentica che la flessibilità del lavoro si riflette quasi inevitabilmente nei rapporti umani, in amore forse, ma quale amore per Amore Flessibile.

12 dicembre 2006

Second Life

Sapete cos'è Secondo Life?
In poche parole e semplificando è una sorta di gioco online, anche se le sue caratteristiche lo fanno apparire quasi come una realtà parallela, chiunque può iscriversi e creare la propria identità e il proprio personaggio che verrà usato poi all'interno di questo mondo alternativo in cui i confini tra il reale e l'irreale sono piuttosto sfumati, ognuno compra, vende e costruisce tutto ciò che c'è all'interno di questo luogo in 3D. Una community di ormai 2,000,000 di persone che danno vita ad una vera e propria economia virtuale a cui si è presto affiancato anche un mercato reale in cui i soldi che girano sono veri.

Second Life? And the First Life?

Molti pensano, soprattutto nelle culture orientali, che praticamente la maggior parte della vita che conduciamo è distrazione dalla vita vera, quella che potrebbe definirsi First Life, il capitalismo si basa sulle distrazioni, sui passatempi, sul superfluo, una seconda vita è tanto superflua ma non meno importante, forse una volta si provava a diventare attori oggi ci si mette dietro un computer, molto più comodo e meno rischioso.
Second Life non è altro che un mini-mondo dove chi l'ha creato può studiare a fondo i comportamenti degli uomini, un laboratorio che può raccogliere informazioni su informazioni, può incanalare creatività, idee e originalità inespresse che probabilmente gli iscritti non hanno modo di esprimere nella vita materiale di tutti giorni. E' gratuito per l'utente base e con diversi step di costo per altri tipi di utenti, con canoni mensili, quadrimestrali e annuali.

Chi sa se i personaggi creati dagli utenti in Second Life sanno di essere guidati da qualcuno nelle loro azioni o credono di compiere libere scelte e di essere spinti solo dalla propria ragione e anima. Paradossale vero?

11 dicembre 2006

Lettera aperta all'informazione: "Vi scrivo dalla mia prigione"

Signor Direttore,
sono Piergiorgio Welby, che ha preso il posto di Luca Coscioni quale Presidente dell'Associazione radicale che porta il suo nome, e come esponente della costellazione di soggetti politici Radicali, nazionali e internazionali, che operano con e attorno al Partito Radicale.
Ormai, 77 "giorni" fa, mi sono rivolto pubblicamente, personalmente, politicamente, al Presidente della Repubblica, quale supremo Garante del rispetto della Costituzione, della legalità repubblicana; per ottenere finalmente l'esercizio del mio diritto naturale civile politico personale ad una mia morte - naturale -. Solo modo possibile per conquistare (anche in Diritto) pace per questo "mio" corpo altrimenti sempre più straziato e torturato. Sequestratomi, per una kafkiana imposizione "etica" dall'ordinamento e del potere burocratico, o anche a esso imposto. Dobbiamo tutti - credo- gratitudine per la qualità, l´importanza, della Sua risposta e delle Sue esortazioni che hanno indubbiamente consentito il grave e grande dibattito che unisce, anzichè dividere, coloro che vi partecipano, che non sono indifferenti.
Signor Direttore,
Come già Luca Coscioni, a mio turno sono oggi oggetto di offese e insulti, di pensieri, parole, aggressioni alla mia identità ed alla mia immagine, quasi non bastassero quelle perpetrate al corpo che fu mio e che, invece, vorrei, per un attimo almeno, mi fosse reso come forma - qual è il corpo - necessaria del mio spirito, del mio pensiero, della mia vita, della mia morte; in una parola del mio "essere".
Sono accusato, insomma, di "strumentalizzare" io stesso, la mia condizione per muovere a compassione, per mendicare o estorcere in tal modo, slealmente, quel che proponiamo e perseguiamo con i miei compagni Radicali e della Associazione Luca Coscioni, che ha ragione ormai antica e sempre più antropologicamente, culturalmente, politicamente forte; "dal corpo del malato al cuore della politica". O, ancora, non sarei, come già Luca Coscioni, che io stesso strumentalizzato dai "miei", così infamandoci come meri oggetti o come soggetti plagiati. (O indemoniati, vero... Signori?). Strumenti? Sono, invece, limpidi obiettivi ideali, umani, civili, politici.
Dalla mia prigione infame, da questo corpo che - per etica, s'intende - mi sequestrano, mi tornano alla memoria le lettere inviate alla... "politica" da un suo illustre, altro, "prigioniero": Aldo Moro. Pagine nobili e tragiche contro gli uomini di un potere che aveva deciso di condannarlo (anche lui per etica, naturalmente) a morte certa, anche lui ad una forma di tortura di Stato, feroce ed ottusa. Quelle pagine non potrei farle mie. Anche perché furono perfette, e lo restano.
Un pensiero, ancora, un interrogativo, un dubbio: dove sono mai finiti per tanti "credenti" Corpo mistico e Comunione dei Santi?
Comunque Addio, Signori che fate della tortura infinita il mezzo, lo strumento obbligato di realizzazione o di difesa dei vostri valori! Chi siano (e in che modo) i morti o i vivi che rimarranno tali quando saremo tutti passati, non sappiamo, né noi né voi.
Io auguro a voi ogni bene. Spero davvero (ma temo fortemente che così non sia), spero davvero che questo augurio vi raggiunga, si realizzi, perché questo "voi" oggi manca anche a me, anche a noi altri.
Per finire, grazie Signor Direttore per la sua tollerante attenzione. A questo mio estremo, ultimo tentativo di trasmettere parola. Grazie sincero,

Suo Piero Welby

p.s. Chiedo - ringraziandoli fraternamente - alle oltre 700 mie compagne e compagni, antiche e nuovi, che sono in sciopero della fame, alcuni al sedicesimo giorno, di sospendere questa loro forma di lotta, che ha contribuito in modo determinante al radicamento di un nuovo grande momento di dialogo e di conoscenza a tutto il Paese.

10 dicembre 2006

Non credo di essere alla mia altezza

Questo è il mio ultimo componimento.

La pace

L'arso riarso che l'ardere
riordina le cose suggerisce
forse che il peso non esiste
in quanto tale come quel tale
che una volta era santo
la volta dopo tardo e tonto

Quante? Troppe parole si sono spese
svendute sparse poi vomitate
solo per epurare da sé
tutto il veleno prodotto
nei passatempi quotidiani:
“Io ti giuro che ti giudico”

E l'occidentale più stanca
la mediorientale arranca
se lo incontra quello è il nemico
ché ha il dialogo di chi non chiude la porta
tra le sue mani il drappo della compassione
in armonia con la ragione e il suo unico figlio:

La pace

06 dicembre 2006

L'angoletto musicale

Segnalo alla vostra gentile attenzione un mio nuovo spazio web dove di tanto in tanto posterò qualche canzone. Ce ne sono alcune, potete ascoltarle con il player nella pagina a destra o anche scaricarle (parte inferiore della pagina):

http://www.vitaminic.it/artist/nicoguzzi/

05 dicembre 2006

Proposta editoriale

Mi hanno proposto di pubblicare una raccolta di poesie che avevo inviato qualche mese fa a una casa editrice. Fantastico! Penserete voi, in effetti l'ho pensato anch'io, sono apprezzabile anche per alcuni degli addetti ai lavori allora! Sì, certo; ma chi comprerebbe un libro di poesie di un autore sconosciuto? Nessuno, per questo mi hanno inviato un contratto in cui se firmato e inviato mi impegno a pagare la cifra di 1800 euro per l'acquisto di 150 copie che poi dovrei piazzare io qua e là mentre il numero delle loro copie è variabile a seconda delle richieste che ricevono, inoltre la casa editrice si impegna a pubblicizzare il libro sul loro sito internet, nelle fiere del libro, in un programma radio, con eventuali interviste e possibilità di farsi conoscere nelle forme e nei luoghi di cui loro faranno segnalazione, inserendo l'opera nella classificazione italiana ufficiale dei libri pubblicati, quella a cui fanno riferimento tutte le biblioteche (il famoso codice che ogni libro ha).
L'idea sarebbe che io mi accollo le spese di pubblicazione mettendo al riparo la casa editrice da un eventuale flop, mentre loro si occupano della parte promozionale inserendomi e facendomi partecipe inoltre dei concorsi per opere edite a cui si posso partecipare.
Leggendo le diverse esperienze su internet di molti autori, scrittori del sottobosco culturale italiano mi sono reso conto che praticamente tutte le case editrici usano questi sistemi e che dunque la scelta sta o nell'accettare quelle condizioni, mettendo comunque a rischio i propri capitali in quanto non si sa poi se quella casa promuoverà veramente e in maniera efficace un libro; oppure si va da un tipografo e si fa stampare su propria iniziativa quello che si è scritto, registrando eventualmente attraverso società che si occupano specificatamente di queste pratiche.
Le considerazioni generali che mi ritrovo a fare ritornano sempre su un punto nodale, i giovani, quelli che puntano ad emergere cosa devono avere in più degli altri? La società italiana, l'economia italiana e l'arte intesa anche come mercato artistico cosa offrono? In che modo ci si afferma in questo sistema? Che talenti bisogna avere? Sicuri che sono i talenti quelli che bisogna avere?
Se è vero che solo Uno su mille ce la fa allora come direbbe La Russa “Eh diciamolo, siamo spacciati, eh diciamolo.”

02 dicembre 2006

Il palazzo sforzesco

C'era questo ragazzo che mi guardava dritto negli occhi, era seduto su una cassetta rovesciata, tipo quelle dove si tiene la verdura o la frutta; era appoggiato con la schiena al muro di un vecchio palazzo, aveva gli occhi rossi, forse aveva appena finito di piangere, forse aveva appena finito di farsi, comunque sia mi guardava, non so per quale motivo, ma mi faceva sentire in colpa, io che ero appena uscito da un pub e avevo speso undici euro per una bottiglia di Pignoletto. Il cameriere era molto simpatico, la cameriera sicuramente molto carina ma piuttosto “negativa”; non importa. Ero nuovamente di fronte al barbone che mi guardava come fossi un extra-terrestre, beh, io ero ubriaco e non so per quale motivo dopo qualche secondo mi ritrovai seduto di fianco a questo giovane, anch'io appoggiato al muro di questo palazzo antico, il mio culo appoggiato su un'altra cassetta, nei dintorni era pieno. Dicono che il barbone fosse stato il guardiano del palazzo caduto poi in disgrazia dopo che per leggerezza aveva fatto entrare l'assassino del signore che abitava proprio in quell'abitazione. Lo accusarono di essere un complice, fece sette anni di galera e poi tornò a vivere, non più dentro quel palazzo, ma bensì intorno, come un fallito che non ammette la propria sconfitta e continua ad accarezzare il sogno di tornare a possedere ciò che più ha agognato nella propria vita. Il palazzo dopo qualche mese dalla morte del signore era rimasto disabitato, nessuno più aveva messo piede in quella reggia, ma tutti lo sapevano, il canto che proveniva dalle cantine era tutt'altro che irreale.

28 novembre 2006

Il maestro e Margherita

Vi propongo due cover che ho registrato in casa con il mio microfonino della Chicco e l'epica chitarra classica Luis Romero n.107 del 1987.
Una è Hallelujah, nella versione di Jeff Buckley, che facendola sentire qua e là ha avuto molto successo per alcuni motivi (come l'accordatura piuttosto discutibile), il titolo è diventato Hallejuja, scoprirete perché.
L'altra canzone è Rock and Roll Suicide di David Bowie, appena finita di registrare, gran bel pezzo.

Le trovate entrambe all'inizio della lista su
http://hosted.filefront.com/nicoguzzi/

Lo scoglio del diavolo

"...Così potremo conoscere se il lavoro di questi ultimi cinque anni della nostra vita ha avuto davvero un senso."
"Tutto porta in questo luogo, se non avverrà nulla bisognerà ammettere che ciò che abbiamo studiato e approfondito non erano altro che storielle da raccontarsi tra amici davanti a fuoco, bevendo magari uno dei tanti vini di questa zona. Storielle dai finali più disparati e comici, come quella sullo scoglio del Diavolo, ricordate, una delle prime che abbiamo sentito, di quel pescatore che era solito pescare in quel punto del mare perché ricco di pesce ma che un giorno tirando su la rete non avendo pescato nulla aveva esclamato: oh diavolo! Proprio in quel momento una voce bassa e profonda gli aveva chiesto cosa volesse dal diavolo; si spaventò così a morte che in pochi istanti remando come un dannato era già sulla riva pronto per tornare a casa e rifugiarsi. Si seppe poi che non era stato il diavolo a parlargli ma bensì un altro pescatore nascosto dietro lo scoglio che era seccato dal fatto che ci fosse qualcun altro ad insidiare il suo dominio su quel pezzo di mare così pulsante di vita marina."
"Sì, ricordo, mamma mia, speriamo non finisca così anche per noi, non so se reggerei la delusione. Comunque sono fiduciosa, un po' nervosa, ma fiduciosa. E poi, su avanti, crediamo in Dio, non vorremo perdere la fiducia in noi stessi e in quello che abbiamo fatto finora?"
"Senza contare tutti i soldi che abbiamo dovuto sborsare di tasca nostra, è assurdo, per colpa dei tagli progressivi alle nostre ricerche che ha varato il governo nelle ultime finanziarie. I politici! Che simpatica categoria professionale!"
"In effetti solo la nostra passione ha permesso di continuare questi studi, la cosa più triste è che se tutto andrà bene saranno gli altri a prendersi i meriti, la stessa politica che ha complicato il nostro cammino invece di facilitarlo, e noi a sbatterci per anni, facendo una vita da topi."
"E' vero, ma considera che se tutto andrà secondo le nostre tesi il mero e vacuo riconoscimento pubblico non avrà più alcuna attrazione per noi, la vana gloria terrena non ci farà altro che il solletico."
"Come parli sempre bene Claudio, sicuro di non aver mai ingerito un dizionario? E allora brindiamo a noi che siamo qui grazie ai nostri meriti e a dispetto dei demeriti degli altri, con la nostra mente e la nostra anima."
"E vaffanculo a tutti gli altri."
"Sì, vaffanculo! Tutto di un sorso."
"Signorina lei non viene, sarebbe ora che la smettesse di spulciare in ogni singolo frammento di quei documenti, quello che dovevamo sapere lo sappiamo..."
"E se qualcosa ci sfugge? Se stiamo sbagliando? Come fai ad essere così sicuro Stefano?"
"Certo, possiamo dubitare di tutto ciò che abbiamo fatto fino ad oggi, ma ormai è troppo tardi per trovare chissà quali certezza, sapevamo quando abbiamo accettato di accollarci queste ricerche a che cosa andavamo incontro, i rischi e il possibile flop, quindi ora non rimane che stare a guardare."
"Dai su vieni Laura, beviamo e dopo tutti a letto, domani sarà una giornata intensa e speriamo interessante."
"Sapete come sono fatta, perdonatemi, va bene dai, mi avete convinto."
I loro cinque bicchieri si unirono ed in qualche secondo il vino scomparve, erano passati dieci minuti quando ormai erano tutti nelle rispettive stanze d'albergo per concedersi un meritato riposo notturno: la quiete prima della tempesta? No, non ci sarebbe stata nessuna quiete, solo tempesta.

23 novembre 2006

Lezioni di "Totalitarismo d'avanguardia"

Ipotizziamo che un uomo o una donna siano dotati di una memoria infinita e di una velocità di immagazzinamento delle informazioni altrettanto infinita (una sorta di Super Vicky umana e potenziata ulteriormente, per chi ricorda la famosa sitcom degli anni 80), che permetta perciò di apprendere tutto quello che l'uomo conosce in ogni cultura e in ogni angolo del mondo.Perciò all'interno di questa ipotetica mente umana risiederebbero in ogni dettaglio come fotografati tutti i libri che avete a casa vostra o che avete intravisto di sfuggita nelle interminabili file di scaffali di qualche biblioteca, tutti i film, filmati, documentari, video che avete guardato nella vostra vita, tutte le cose che avete studiato a scuola e soprattutto ciò con cui non siete mai entrati in contatto (cioè quasi la totalità della scienza, conoscenza umana).In che piano dell'esistenza vivrebbe questa persona? Sarebbe una specie di semidio? Forse sì, saprebbe con grande probabilità e buona approssimazione le eventuali mosse di ogni uomo avendo dentro di sé tutte le sue esperienze del mondo in cui è inserito fino ad allora. Ma questo in realtà non sarebbe sufficiente per prevedere con certezza le decisioni di qualcuno in quanto quel qualcuno oltre ad avere assimilato ciò che la società gli ha proposto e imposto volente o nolente ha prodotto anche un'esperienza personale, individuale ed interiore non riconducibile solo alla vita sociale e culturale, significa che nella sua decisione ciò che interverrà sarà anche il proprio modo di assimilare la realtà, le esperienze quotidiane, cosicché ad un evento due vicini di casa potrebbero reagire in modo molto diverso, anche contrastante.Allora questa persona dalle capacità intellettive smisurate non saprebbe dare comunque un quadro certo dei comportamenti di quell'uomo e conseguentemente dell'umanità. Quindi potremmo stare tranquilli da questo punto di vista, se la genetica creerà il superuomo saremo ancora al riparo da eventuali dominazioni. Ma gli studi sulla memoria si susseguono e c'è anche chi, come Elizabeth Loftus, ricercatrice sui meccanismi di alterazione della memoria umana afferma che attraverso il potere della suggestione si possono creare interi blocchi di falsi ricordi nella mente di una persona, ciò significa che la nostra Super Vicky umanizzata potrebbe così superare l'ostacolo di cui parlavo in quanto saprebbe come intervenire sulle esperienze individuali che influenzano la personalità e di riflesso anche le scelte. Non si può però tralasciare un altro punto: la personalità non deriva solo dalle esperienze individuali, perciò non c'è ancora certezza sulle decisioni che prenderà una persona, come aggirare questa ennesima protezione umana al controllo totale sull'uomo? Certo poi dipende, c'è chi pensa che la personalità-l'anima di una persona sia innata, sia immortale come suggeriscono le religioni, chi pensa che si reincarni, chi scientificamente asserisce che vi sia una memoria genetica (in questo caso allora sì che Super Vicky con un po' di applicazione potrebbe avere molto potere su di noi). E se poi esistessero nanotecnologie abbastanza sviluppate e irriconoscibili per quasi tutti gli addetti ai lavori e i loro strumenti che inviano informazioni ad un centro di raccolta di queste informazioni dalla persona che inconsapevole ne ha respirata qualcuna? Il progresso e il regresso sono così vicini che è difficile comprendere dove stiamo andando e se ci sono uomini che lo sanno, beh quello allora tra quelli ci saranno coloro che ci controllano, o lo possono fare potenzialmente e non più con le forme più o meno blande usate fino ad oggi quali propaganda, messaggi subliminali sonori o visivi, pubblicitari ma con mezzi e possibilità sempre più avanzate.
Fantascienza? Forse.

20 novembre 2006

Qualcuno sbiancherà l'Amare a un amore

Questa è l'ultima composizione casalinga, se così si può definire visto la sola mezz'ora che ho dedicato alla registrazione. Il titolo della canzone è "Pioverà limpido."
Il testo stavolta non lo posto così magari sarete maggiormente spinti verso l'ascolto del pezzo.

Il link dove potete scaricarla è il solito http://hosted.filefront.com/nicoguzzi/
Il file è piover limpido.mp3

19 novembre 2006

L'origine del male

Ho deciso di porre sotto i riflettori un documentario diretto e interpretato da Cristian Biasco in cui mi sono imbattuto stanotte su Internet, visto che era solo l'una e mezza quando sono tornato a casa mi sono detto “ma sì, guardiamolo, perché tradire le tradizioni del sabato sera andando a letto presto?“
E' stato il titolo ad attirarmi: “L'origine del male.” Credevo trattasse però di temi religiosi, culturali, invece l'argomento di questa specie di documentario teatrale riguarda l'origine e lo sviluppo dell'Aids nell'uomo, in particolare la trattazione e discussione di una teoria osteggiata e ghettizzata dalla maggior parte delle alte sfere scientifiche mondiali, per ovvi motivi che potrete scoprire.
Secondo questa teoria non si può escludere e non è una remota possibilità che il virus dell'Hiv possa essere stato iniettato a migliaia di persone attraverso il vaccino del polio contro la poliomielite.
Non voglio svelarvi nulla, anche perché non vorrei indirizzarvi su un'opinione piuttosto che l'altra, mi metto in linea con l'attore che a teatro racconta questa storia misteriosa per la maggior parte delle persone, anche a me fino a stanotte (questa è la cosa che più mi ha stupito, non ne sapevo nulla). Guardatelo o ascoltatelo se avete un po' di tempo, è interessante, come stare a guardare un buon film, lo stile della ricostruzione è simile a quello che è solito usare Carlo Lucarelli (Paura eh?) perciò una certezza, la vostra attenzione sarà facilmente catturata.

Se volete vederlo in video (Media Player)
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=5508&ext=_big.wmv

Sempre video (Real Player - Questo link più costante)
http://www.coolstreaming.us/channel.php?opt=count&id_canale=926&lang=it

Mentre in MP3 audio (Clikkate con il tasto destro sul link e fate salva oggetto con nome)
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=5508&ext=.mp3

16 novembre 2006

Autunno padano. Il mestiere delle armi.

In questo periodo l'ambientazione della zona dove vivo è più o meno sempre la stessa, un po' fiabesca, un po' medievale, se ci si ferma in mezzo alla campagna si possono udire ancora all'orizzonte i tonfi gonfi delle armature, gli scuzzin delle spade sfoderate, le urla di battaglia dei cavalieri.

Il grigiore regna di giorno e di notte, grazie alla manifestazione tipica di questo clima, la nebbia e con lei l'umidità che anche a temperature non proibitive ti penetra nelle ossa trasmettendoti sensazioni di freddo troppo intense per essere del tutto reali.

Quando si rientra in casa tutto cambia, si accende la luce, poi i termosifoni, ci si spoglia, si prende il telecomando e si accende il televisore, ci si siede sulla poltrona che fa i massaggi e si rimane lì ad osservare questo rettangolo che trasmette immagini, il film che passano è “Il mestiere delle armi.”

13 novembre 2006

Satana e il potere del fuoco

Possibile che Satana sia legato così intrinsecamente al fuoco? Il fuoco, uno degli elementi che ha permesso all'uomo la sua attuale evoluzione; potrebbe rappresentare la vita umana stessa, una scintilla (chi e come ha fatto brillare la prima scintilla? Il solito dubbio, la nascita delle religioni) per farlo divampare dove è possibile che divampi, la terra; qualcuno che prova a custodirlo, controllarlo, ammaestrarlo per quanto possibile, l'uomo; il fuoco che si sviluppa generando calore, ricordi, scienza, conoscenza, cultura, anti-cultura, tutto ciò che s'incendia diventa col tempo cenere e il fuoco per sua stessa natura non avrà più nulla da bruciare, l'esistenza umana sul globo terrestre giacerà forse solo nei reperti archeologici che esseri futuri di chissà quale natura scoveranno in ciò che sarà rimasto dei grattacieli, delle bidonville, di Parigi e del Vaticano. Questi esseri custodiranno a loro volta un nuovo fuoco che sarà stato acceso in qualche angolo dell'universo.
Il loro presente non sarà il nostro futuro, il loro passato non è il nostro attuale presente, anche se così entrambi crederemo, fuorviati da quel fuoco che brucia e scandisce un tempo fittizio che strangola le nostre menti e non ci permette di comprendere che queste due civiltà, quella umana e una ipotetica-sconosciuta, vivono entrambe nello stesso tempo e nello stesso spazio, non secondo la concezione usuale di tempo e spazio (quella che il fuoco suggerisce).
Imparai a memoria il "Paradosso dei Gemelli."

09 novembre 2006

Radicali Italiani: spazio alle donne

Quando già si stava aprendo la campagna di fine 2006 “Adotta un radicale finalmente libero, adotta Capezzone” alla chiusura del congresso dei Radicali Italiani si è raggiunto un quadro di idee e vedute entro il quale il partito possa continuare a lavorare unito, quindi il giovane Daniele Capezzone rimane insieme al vecchio ed instancabile maratoneta Marco Pannella, forse la litigata ha fatto bene per mettere maggiormente sotto i riflettori il congresso e i suoi lavori, qualcuno potrebbe pensare pure che sia stata fatta ad arte, del resto l'Highlander Andreotti diceva e purtroppo dice ancora pubblicamente e su invito che a pensare male si fa peccato, ma non si sbaglia molto (e se lo dice lui, il fiore all'occhiello della politica italiana di cinquant'anni fa come di oggi, mi viene quasi da piangere).

Il congresso si è concluso con la nomina di Rita Bernardini alla segreteria, Maria Antonietta Coscioni alla presidenza, Elisabetta Zamparutti come tesoriera. Dunque tre donne al vertice dei Radicali Italiani, sicuramente una scelta azzeccata e popolare, soprattutto quando in tanti parlano di parità tra i sessi senza produrre nulla. Spero che oltre ad avere un apparato sessuale differente da quello degli uomini siano pure intelligenti; altrimenti sarebbe un po' come ringiovanire la politica attraverso la proposizione dei portaborse dei politici attuali (le borse non sono le uniche cose che portano).

Qualcosa che ancora poco comprendo è come mai questo partito abbia sempre navigato tra l'esserci e non esserci nella politica italiana, nel parlamento, qualche dubbio sulle strategie per ottenere consenso se lo dovrebbero porre i suoi leader politici, tutto ciò che hanno raggiunto è stato per iniziative virtuose (ad esempio divorzio, aborto), anche extraparlamentari, ma senza mai diventare un forte partito che potesse illuminare il cammino di un governo nei molteplici aspetti della vita di uno stato. Quando uno pensa ai radicali nella sua mente prendono forma pensieri riguardanti la droga, i diritti civili, i diritti umani; ciò significa che, forse anche coscientemente, io aggiungo irresponsabilmente, il partito si mette da parte da solo, nel senso che ciò è conseguenza del trascurare gli argomenti quali economia, lavoro, pensioni, che pure tratta e sui quali ha delle visioni ben precise ma alle quali non dà pubblicamente molto spazio; le lamentele che si sollevano dal partito riguardanti le poche presenze offerte nei mass-media non possono e non devono essere un alibi.

06 novembre 2006

Trasfusione di dei

Il vostro Dio vi salverà come ha fatto con tutti quei poveri agnelli divorati alle porte delle vostre magniloquenti città di catrame e petrolio, ori, plasma e sorrisi?
La dannazione di chi nascerà nei ghetti e costretto offrirà di sé le membra ai lupi vi inseguirà per tutta la vostra esistenza, il senso di colpa vi porterà alla guerra fratricida, non trovando soluzioni stuprerete le donne come passatempo, come unica forma di potere e dominio sulle cose umane, giocherete a calcio con i teschi dei nemici uccisi, a volte anche con quelli dei civili, non farà differenza. Il vostro Dio vi salverà perché avrete evitato il dilemma dell'eutanasia consenziente decidendo per il consenziente? Il vostro Dio ebreo, cristiano, musulmano, vi salverà se avrete usato il suo nome come scudo alle vostre insufficienze morali? Se avrete guerreggiato strada per strada in nome suo? Il vostro Dio interpreterà come voi avete fatto la sua parola? E nel caso non sia così avrete degli sconti perché tutto ciò che avete fatto l'avete fatto in buona fede? L'amore e la pace universale sono i tabù delle religioni monoteiste. Ricordo che esisteva un Dio tanto tempo fa, era in mezzo in noi, tutti lo riconoscevano e nessuna interpretazione serviva, poi si moltiplicò in più forme così ognuno volse lo sguardo alle parti dimenticando per sempre il tutto che li permeava.

31 ottobre 2006

China, India, Power, Low Energy, I'm feeling good

E s'infranse anche contro il tremulo lume di una candela colato nella penultima goccia di cera il vento della povertà che strisciava da Sud portando con sé il sangue che si sarebbe dovuto versare affinché questo nostro mondo potesse sopravvivere: guerra, guerra e poi ancora guerra. Era un giorno come tanti altri quello in cui accendemmo la prima televisione e la guardammo in cinque famiglie, diventò speciale, sempre più speciale, tanto da diventare abituale, in pochi anni micidiale. Iniziammo poi a scambiare frasi con persone di tutto il mondo grazie ad internet, mentre il Grande Fratello si estendeva in ogni terra con le sue metastasi di tecnologia raffinata ma ancora troppo imprecisa, la gente distoglieva l'attenzione dal piccolo fratello che campeggiava dentro di loro mentre Sant'Agostino piangeva di disperazione. Conoscemmo cose di cui non avremmo mai sentito parlare dai media del vecchio sistema, ma più ci si informava più paradossalmente il potere diventava occulto, fuori controllo e instabile, gli equilibri geopolitici stavano cambiando nel silenzio maggioritario, quello peggiore, poi il mondo si divise tra musulmani e cristiani, nuovamente tra buoni e cattivi, iniziarono a scarseggiare sempre più le risorse del pianeta ma tutti sognavano la bella vita, il televisore Lcd, l'Home Theater, la Playstation 6, quella che si ispirava al film Existenz; la Cina degli anni 30 aveva superato gli Stati Uniti, l'India il decennio successivo; meritavano anche loro i successi della scienza e del progresso, anche loro avevano il diritto di consumare. Del Medioriente si dimenticarono tutti, dei musulmani si dimenticarono tutti, i fondamentalisti di ogni luogo avrebbero ucciso ancora pensiero e persone in nome di religioni sempre più dogmatiche e vuote, ma nessuno ci avrebbe fatto più caso, gli unici veli di cui si parlava erano quelli di Maya delle credenze orientali, i ricchi avrebbero avuto tra le mani il nostro destino anche se noi non ci avremmo fatto troppo caso convinti che il progresso di allora ci avrebbe salvato, convinti che in qualche laboratorio segretissimo alcuni scienziati avevano già da anni tra le mani la soluzione per risolvere i nostri problemi aspettando però l'ultimo momento per offrirla al mondo, in perfetto stile hollywoodiano; allora l'Area 51 si sarebbe rivelata agli uomini per ciò che era, una nicchia fuori dal tempo, dove convergevano conoscenze dei più disparati piani dell'esistenza, delle più varie specie e forme di vita, dove il futuro e il passato si fondevano nella teoria assoluta dell'energia e delle sue manifestazioni.

28 ottobre 2006

Roditori e rodimenti di coglioni

Giacché non so cosa fare e la cioccolata è finita, prima di andare a letto, per passare un po' di tempo sveglio, scrivo qualcosa, della serie “Chissà che non abbia qualcosa di interessante da dire.”
In effetti non avrei da dire nulla ma si sa come funzionano queste cose, uno si mette davanti alla tastiera e poi prende per mano il proprio fluire di pensiero cercando di tramutarlo in un testo, un aggregato più o meno ordinato di parole, approssimativamente comprensibile.
Una delle considerazioni che mi è capitato di fare in questi ultimi ferventi giorni di discussioni politiche riguardo la finanziaria del governo Prodi è: ma se cade questo governo chi è che votiamo?
Vi lascio con questo quesito, basta e avanza per mangiarsi le dita e arrovellarsi per molto tempo, roditori e rodimenti di coglioni.

24 ottobre 2006

8 Novembre Kanaka - Codemondo (RE)

Nuova data per i Neverending Whisper, concerto a partire dalle 21,30 circa.
Le informazioni sul locale sono http://www.kanakacafe.com/ Nella sezione contattaci potete capire dove si trova.

Venite a vederci! Vi aspettiamo! In caso contrario la maledizione degli assenti si abbatterà sui vostri animali domestici e per questo grandi pene patirete.

22 ottobre 2006

Noi siamo mafiosi e i russi hanno Putin?

Qualcosa deve pur succedere nel week-end. O no? Forse alcuni eventi sarebbe meglio se non si verificassero o perlomeno si facesse di tutto per evitarli. Non sto parlando ovviamente delle manifestazioni contro la finanziaria, molto interessanti per la loro composizione eterogenea anche se poco originali, ormai sono scene inflazionate, probabilmente anche grazie o per colpa della sinistra, dei girotondisti (i pochi girotondisti che apprezzo sono quelli che ballano la tarantella).
Breve parentesi: una persona getta lo sguardo alla televisione e si rende conto che hanno ragione tutti, dopo di che stupito si chiede “ma com'è possibile? Tutti hanno ragione? Ed io? Che cosa faccio? Difendo o protesto? Piazza o lavoro? Berlusconi o Prodi? “Il portatore nano di democrazia” o il portatore sano di malinconia (a detta sua i conti dell'Italia questa manovra permettono)? Protesto, non tanto contro la finanziaria, non tanto contro Putin che ricorda premurosamente all'Italia la mafia per la quale è famosa solo perché gli si è fatto presente che la Cecenia è un problema su cui l'Unione Europea non potrà tenere le braccia conserte per sempre; ebbene, protesto con il caso, la fatalità, che ha voluto che cinque persone, più o meno giovani, al ritorno da una discoteca nei dintorni di Novara siano state vittime di un incidente ad alta velocità rimanendo carbonizzati all'interno della loro auto che ha preso fuoco dopo l'impatto contro un muro. Forse l'anima di chi guidava ma anche di chi gli permetteva di farlo (gli amici seduti a fianco) viaggiavano anche più veloci dell'auto, a questo sembrano servire i week-end e non tanto alla possibilità di dedicare più tempo a se stessi, agli amici, alle mogli, agli amanti, al relax; il sabato sera invece può essere visto anche come sfogo, quasi animale, alla vita di tutti giorni, in questo caso la febbre non è del sabato sera, ma dei giorni feriali, da lunedì alle 8 a venerdì alle 5 e mezza. Non si tratta di una descrizione della realtà in toto ma di una fetta comunque non irrilevante di chi vive in un certo modo la conclusione di una settimana, i pericoli vengono soprattutto da qui.
Si fa tutto quello che si può come se la settimana fosse qualcosa per sopravvivere e nel fine settimana si nascondesse la vita. Quale vita? Quella dell'estraniazione o del divertimento, dell'afflizione o della lievitazione? I genitori più che preoccuparsi dei figli che vanno in discoteca, dovrebbero istruire i figli su come si torna dalle discoteche; in fondo gli errori li fanno tutti, anche gli astemi hanno bevuto almeno una volta nella vita no? Se no come farebbero a saperlo?
Non è tanto una condanna alle bevande alcoliche, per le quali questo governo si accinge ad alzarne il prezzo del 10%, io stesso bevo, mi piace, il problema è quello che succede dopo, se ho bevuto in qualche modo devo sfogarmi, ballo, ok, ci provo con una donna, magari ci sta, ok, se ci sta mi sfogo, fin dove uno dei due vuole fermarsi, ok, inizio a fare il deficiente con gli amici, ok, mi addormento in macchina, ok, a meno 20, un po' meno ok, ma chi se ne frega, l'alcol aiuterà a non farmi congelare, ma se esco dalla discoteca il mondo dondola, io barcollo, allora la tragedia può prendere forma se ti sei fatto convincere che è un atto da eroe dire “sì, certo, barcollo...ma non mollo.” La chiave gira, il motore si accende, è iniziato il gran premio della circonvallazione! Non mollo, l'acceleratore non lo mollo. Sfrecciò, il volante che ho tra le mani è quello di una monoposto, senti come romba il mio motore, evvai, cazzo. Ma le rotonde non sono fatte per essere aggirate?
Hanno tirato dritto, hanno tagliato la rotonda, tutto quello che è successo dopo è stato l'inferno di fiamme che hanno avvolto l'auto. Forse chi guidava non aveva bevuto nulla, probabilmente lo stesso incidente avrebbe potuto avvenire di giorno, in una giornata senza traffico. Eppure qualcuno si domanderà se solo un po' più di responsabilità, di attenzione avrebbe permesso di evitare lo scenario di morte che si è delineato, se la vigilanza (polizia, carabinieri o un servizio offerto da autorità locali in collaborazione con i privati) all'uscita dalla discoteca poteva servire a qualcosa, se la prevenzione è vissuta come un arricchimento culturale e valoriale in positivo più che come un qualcosa da prevenire, perché è la “prevenzione culturale” che dura nel tempo e non quella che si fa ad ondate emotive, finché il fuoco di quella macchina che brucia è ancora caldo e crepitante; così si strumentalizzano le vittime, non si onora la loro morte.
Ognuno dia le colpe a chiunque le voglia dare, ma rifletta su ciò che si potrebbe e si dovrebbe fare.

18 ottobre 2006

Qualcuno era comunista

Visto le proteste di giovani comunisti e nostalgici della resistenza alla presentazione dell'ultimo di libro di Giampaolo Pansa avvenuta a Reggio Emilia, o per lo meno iniziata poiché è stata interrotta a causa del disordine, vorrei riproporre questo gustoso monologo di Giorgo Gaber che sembra inserirsi a pennello nella situazione. Il titolo è "Qualcuno era comunista"

Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà, ... La mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto un'educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche: lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima (prima, prima...) era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano... (!)
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona...
Qualcuno era comunista perché era ricco, ma amava il popolo...
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era così affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l'operaio.
Qualcuno era comunista perché voleva l'aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione?... oggi, no. Domani, forse. Ma dopodomani, sicuramente!
Qualcuno era comunista perché... "la borghesia il proletariato la lotta di classe, cazzo!"...
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI3.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare TUTTO!
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini...
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.
Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sè la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c'era il Grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il Grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista perché non c'era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggiore partito socialista d'Europa!
Qualcuno era comunista perché lo Stato, peggio che da noi, solo l'Uganda...
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant'anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.
Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l'Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera!...
Qualcuno era comunista perché chi era contro, era comunista!
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia!
Qualcuno, qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos'altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché sentiva la necessità di una morale diversa.
Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno. Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso: era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana, e dall'altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo, per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.
E ora?Anche ora ci si sente in due: da una parte l'uomo inserito, che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana, e dall'altra il gabbiano, senza più neanche l'intenzione del volo. Perché ormai il sogno si è rattrappito.Due miserie in un corpo solo.

Qui sotto potete vedere anche il video dello stesso monologo recitato da Gaber in teatro:

16 ottobre 2006

La classe operaia va in paradiso

Vi propongo due pezzi della mia “infanzia musicale”, dei leggendari Karman, più o meno 6, forse 7 anni fa. E' un live registrato ad una specie di festival a Forlì. Le canzoni ovviamente sono nostre, dei Karman. Si chiamano “Il tuo dolce lago” e “ Una delle poche canzoni.” Se le riproponessimo oggi con l'esperienza e i miglioramenti che abbiamo fatto sarebbero delle Hit, forse... Il testo della prima è piuttosto banale, esprime l'essenziale, gli sprazzi di sincerità e purezza in una persona che si preoccupa essenzialmente di apparire, non accorgendosi che qualcun altro per questo soffre. La seconda canzone ha due strofe più curate stilisticamente, il significato è inciso nel verso del ritornello “il tramonto implica un'alba.” E' così che penso alla vita dell'anima, non tanto di questo nostro corpo, forse anche idiota, destinato comunque a una qualche fossa più o meno signorile e decorata.

Al link seguente (da metà pagina in poi) potete scaricare i brani (in cima alla lista) clikkando a destra di ogni file su Download Now: http://hosted.filefront.com/nicoguzzi/

13 ottobre 2006

In ricordo di Anna Politkovskaya

Vi segnalo l'approfondimento che ho scritto per warnews.it http://www.warnews.it/index.php/content/view/2225/28/

10 ottobre 2006

Bowling for Columbine, Bowling for Sgarbi-Mussolini

Credo che l'aspetto più interessante di Marilyn Manson sia proprio l'apparente convergenza tra la sua immagine, i suoi gesti con le sue composizioni, i suoi testi. In realtà il rapporto è di vera contrapposazione, contradditorio ad un'osservazione superficiale. E' semplice chiarire il concetto con le stesse parole di Marilyn Manson che ha sempre affermato di darsi agli ascoltatori e al mondo come il mondo è (certo io aggiungerei che la parte del mondo che rappresenta è quella peggiore, quella del consumismo sfrenato, del capitalismo dei desideri, e di quello che dice che sostituirà il capitalismo, cioè un "fascismo vecchio stampo", dal testo di Antichrist Supertar).
Io considero ogni suo pezzo provocatorio, inneggia alla droga, alla vacuità di quel Dio che a detta sua in Rock is Dead è stato inscatolato in televisione, alla morte, all'assenza d'amore, al nichilismo, allo stesso Anti-Cristo (impersonandolo in Antichrist Superstar), alla guerra, all'odio. E' provocatorio nel senso che chi scrive, cioè lui stesso, ne ha piena consapevolezza del ruolo che svolge, la stessa consapevolezza che forse Marilyn Manson vorrebbe che avesse il suo ascoltatore, del tipo: "sappiamo entrambi cosa è giusto, io ti dico tutto ciò che fa schifo, faccio la rockstar, è un gioco, lo sappiamo entrambi, il rock finisce esattamente in questo istante, il resto sta nel riflettere autonomamente quando saremo entrambi nella nostra stanza a guardare il soffitto."
Se guardate il film documentario di Michael Moore Bowling for Columbine vi stupite che certe parole escano da quella bocca perché sembra proprio paradossale (ovviamente per chi non conosce), mentre Britney Spears afferma che bisogna fidarsi del presidente degli Stati Uniti in ogni sua decisione. Ho trovato un'intervista tradotta rilasciata a Rolling Stones del 28/05/99 riguardo all'uccisione di 12 studenti e un insegnante da parte di due diciassettenni in una scuola del Colorado.

“E' triste pensare che le prime persone sulla terra non avessero bisogno di libri, film, giochi o musica per ispirare assassini a sangue freddo. Il giorno che Caino schiacciò il cervello di suo fratello Abele, l'unico motivo di cui ebbe bisogno fu la propria umana disposizione alla violenza. Sia che tu interpreti la bibbia come letteratura o come parola di un qualsivoglia dio, la cristianità ci ha dato un'immagine di morte e sessualità sulla quale abbiamo basato la nostra cultura. Un uomo mezzo nudo, morto crocifisso, che abbiamo al collo e nelle nostre case noi lo abbiamo preso solo come garanzia per le nostre vite. E' un simbolo di speranza o di mancata speranza?? Il più famoso omicidio-suicidio del mondo è anche un'icona di nascita e morte?? Il piano per la celebrità. Sfortunatamente per tutte le loro ispirate moralità, da nessuna parte nei vangeli l'intelligenza è considerata una virtù. Molta gente ha dimenticato, o non ha mai capito, che io inizio col mio gruppo per una critica, per una critica di queste grandi questioni di dolore e ipocrisia. Il nome Marilyn Manson non ha mai celebrato il fatto che l'America metta dei killer sulle copertine del Times, dando loro tanta notorietà quanta ne hanno i nostri attori preferiti. Da Jesse James a Charles Manson, i media, dalla loro nascita, hanno trasformato i criminali in eroi popolari. Ne hanno solamente creato due nuovi quando hanno spiaccicato le foto di quei due stronzi di Dylan Klebold ed Eric Harris sulle prime pagine di tutti i giornali. Non vi sorprendete se adesso ogni ragazzino in difficoltà ha due nuovi idoli... applaudiamo la creazione di una bomba il cui solo scopo è quello di distruggere tutta l'umanità e cresciamo guardando il cervello del nostro presidente spiattellato per tutto il Texas. I tempi non sono diventati più violenti. Solo più televisivi. Pensate che la guerra civile fosse davvero civile? Se fosse esistita la tv puoi star certo che sarebbe stata lì a guardare, o forse anche a partecipare. Come è successo con l'incidente della principessa Diana. Disgustosi avvoltoi alla ricerca di cadaveri da sfruttare, fottere, filmare e servire in tavola per i nostri bramosi appetiti, in un ingordo schermo di stupidità umana senza fine. Quando si arriva a voler capire di chi è la colpa per l'omicidio avvenuto nella scuola di Littleton, Colorado, lancia una pietra e colpirai qualcuno che è colpevole. Siamo persone che stiamo sedute e tollerano che bambini possiedano pistole e siamo quelli che accendono la tv e guardano l'ultimo report sui dettagli di cosa hanno fatto con quelle. Credo che sia terribile quando qualcuno muore, specialmente se si tratta di qualcuno che conosci ed ami. Ma la cosa più offensiva è che quando accadono queste tragedie, alla maggior parte della gente non importa niente di più che sapere il finale di Friends o di The Real World. Sono rimasto allibito guardando il serpente dei media entrare dentro, non mancare una lacrima, intervistare i parenti dei bambini morti, riprendere i funerali. Poi arriva la caccia alle streghe. La più grande paura umana è il caos. E' incredibile che questi ragazzi non avessero una benché minima ragione per quello che hanno fatto. E così c'era bisogno di un capro espiatorio. Ricordo di aver ascoltato dai primi report da Littleton, che Harris e Klebold si erano truccati e vestiti come Marilyn Manson, che ovviamente dovevano adorare, perchè si erano vestiti di nero. Naturalmente, la speculazione fece di me l'immagine simbolo di tutto ciò che è male nel mondo. Questi due idioti non si erano truccati nè vestiti come me o come i vandali. Poichè l'americano medio non aveva mai sentito parlare della musica che realmente ascoltavano (KMFDM e Rammstein tra gli altri...), i media hanno preso qualcuno che pensavano fosse simile. Giornalisti responsabili hanno riportato con meno pubblicità che Harris e Klebold non erano fan di Marilyn Manson, che anzi odiavano la mia musica! Anche se fossero stati fans questo non da loro scuse, nè significa che la colpa è della mia musica. Abbiamo pensato all'ispirazione di James Huberty quando sparò alla gente nel McDonald's?? Cosa piaceva guardare a Timothy McVeigh? David Koresh, Jim Jones? Pensi che l'entertaiment abbia ispirato Kip Kinkel o dobbiamo pensare che la colpa fu di suo padre che comprò la pistola da lui usata negli omicidi di Springfield? Cosa ispira Bill Clinton a far esplodere gente in Kosovo? E' qualcosa che gli ha detto monica Lewinsky? Uccidere non è sempre uccidere, sia che tu sia in Vietnam o a Jonesboro? Perché dobbiamo giustificare una persona solo perché sembra che esistano buone ragioni? Ci deve essere sempre una buona ragione? Se un ragazzo è abbastanza vecchio per guidare o comprare una pistola non è anche abbastanza vecchio per prendersi personalmente la responsabilità di ciò che fa con la sua macchina o pistola? O se si tratta di un teenager, la colpa deve essere sempre data a qualcun altro perché lui non è tanto maturo quanto un diciottenne? L'America ama trovare un'icona alla quale appendere le sue colpe. Ma, lo ammetto, io ho assunto il ruolo dell'Anticristo; sono la voce dell'individualità degli anni '90 e la gente tende ad associare coloro che sembrano e si comportano differentemente dagli altri che svolgono attività illegali o immorali. In fondo, molti adulti odiano la gente che va contro il sistema. E' comico che la gente sia tanto frivola da aver dimenticato Elvis, Jim Morrison ed Ozzy così velocemente. Tutti loro all'epoca, sono stati soggetti agli stessi argomenti, scrutini e pregiudizi. Ho scritto una canzone chiamata "Lunchbox" e qualche giornale l'ha interpretata come una canzone sulle pistole. Ironicamente, la canzone parlava di essere arrestati e di lottare col mio cestino da pranzo dei Kiss, che usavo come un'arma nel cortile della scuola. Nel 1979, i cestini di metallo furono banditi perché considerate armi pericolose in mano a dei delinquenti. Ho anche scritto la canzone "Get Your Gunn". Nel titolo ci sono due "N", perché la canzone fu una reazione all'omicidio del Dottor David Gunn, che fu ucciso in Florida, quando vivevo lì, da attivisti del movimento per la vita. Quella fu l'ultima ipocrisia di cui fui testimone crescendo. Quella gente uccideva per il loro "essere a favore della vita". Il messaggio in qualche modo positivo di queste canzoni è quello che sensazionalisti male interpretano come se promuovessi le cose che critico. Ora tutti parlano di prevenire cose come quella di Littleton. Come prevenire l'AIDS, la guerra, la depressione, gli incidenti stradali! Viviamo in un paese libero, ma questa libertà comporta anche responsabilità personali. Invece di insegnare ad un bambino cos'è morale o immorale, giusto o sbagliato, dovremmo prima stabilire quali sono le leggi che ci governano. Puoi sfuggire all'inferno semplicemente non credendo che esiste, ma non puoi sfuggire alla morte o alla prigione. Non mi meraviglio che i ragazzi stiano crescendo più cinici. Hanno un sacco d' informazioni davanti a loro. Sanno di vivere in un mondo di merda. Nel passato c'era l'idea che se le cose ti andavano male tu potevi correre altrove e cominciare una vita migliore. Ma ora l'America è diventata un grande centro commerciale, e grazie ad internet e a tutta la tecnologia che abbiamo, non c'è più altro posto dove correre. La gente è la stessa dovunque. A volte musica, film e libri sono le uniche cose che ci fanno sentire come gli altri sentono che ci sentiamo. Ho sempre provato a lasciar capire alla gente cos'è giusto, o meglio, se non si sentono parte del sistema. Usate la vostra immaginazione, se uno scemo dell'Ohio può diventare qualcuno, perché non potrebbe farlo qualcun'altro con il potere della volontà e dell'intelligenza? Ho scelto di non saltare nel turbine dei Media e difendermi, perché sono stato pregato di apparire in tutti i singoli show televisivi che esistono. Non voglio aiutare questi giornalisti, alla ricerca di successo e opportunisti, che cercano di riempire le loro chiese o di essere eletti per il loro autogiustificato "puntare il dito". Vogliono dare la colpa all'entertainement? Non è la religione il primo vero entertainement? La gente veste un costume, canta canzoni e dedica se stessa ad un'eterna adorazione. Tutti dovrebbero essere d'accordo che la più alta forma di entertainement sarebbe che Clinton tirasse via il suo cazzo e poi le sue bombe per una vera azione politica. Così è dell'entertainment la colpa? Mi piacerebbe che se lo chiedessero i commentatori dei media, perché la loro è una delle più squallide forme di entertainment che abbiamo mai visto. Penso che la National Rifle Association sia troppo potente per sfidarla, così la maggior parte della gente sceglie Doom, The Basketball Diaries o Sinceramente Tuo. Questa controversia non mi fa vendere dischi o biglietti, e nemmeno la voglio. Sono un artista controverso, uno che osa avere un'opinione, e a cui importa creare musica e video che sfidano le idee della gente in un mondo vuoto e riempito d'acqua. Nei miei lavori esamino l'America nella quale viviamo, e ho sempre cercato di dimostrare a tutti che il diavolo che incolpiamo per le nostre atrocità in realtà è in ognuno di noi. Così non aspettate la fine del mondo per venire un giorno fuori dall'acqua. Succederà ogni giorno per ancora molto tempo.” (Da www.marilynmanson.it)

In Bowling for Columbine dice:
"Cosa direi ai sopravvissuti della Columbine High School? Non direi niente. Starei piuttosto ad ascoltare quello che hanno da dire loro, che è una cosa che nessuno ha ancora fatto."

Voglio sottolineare che è interessante provare a conoscere il pensiero di una persona andando oltre la superficialità della maggioranza delle informazioni che ci riempono fino al collo.
L'obbiettivo di Marilyn Manson non è altro che provocare in prima battuta ribrezzo, disgusto, quello che invece si è abituati a tollerare quotidianamente, la differenza è che quello è uno spettacolo, è solo rock'n roll, Bibbie bruciate, rapporti sessuali simulati, croci e altre stronzate, tutte di discutibile gusto, è evidente che con gli impressionabili che si fermano all'immagine ogni ragionamento diventa una perdita di tempo così la ragione rinuncia a rielaborare, ne è consapevole anche lui, tutto ciò di cui parla è semplicemente ciò che vede, lo fa in modo provocatorio, non meno di un comico, ammiccando spesso a ciò che in realtà odia se si riflette attentamente, è questa la sua particolarità. Studio Aperto invece è un telegiornale, di chi bisogna aver paura?

Il testamento di Tito, come molte altre canzoni, di De André sono probabilmente molto più forti e volgarmente riprovevoli di tutta l'opera omnia di Marilyn Manson fino ad oggi.
La mia fortuna o chissà la sfortuna è stata aver avuto la possibilità di ascoltare i dischi in vinile di De André comprati da mio padre a suo tempo (anni 60' e 70'), solo quelli rimasti però, perché purtroppo la gran parte sono andati persi.
Cosa ritengo più significativo delle opere di De André?
L'idea, la speranza, la possibilità di mettere a frutto la propria intelligenza senza soffermarsi su questa o su quella tesi prima che un ragionamento sia stato fatto a riguardo; credo che sia qualcosa di magnificamente gioioso, primordiale, avvicinarsi a un qualsiasi argomento senza aver messo già prima di partire paletti, gabbie, pregiudizi, partiti scelti ecc...o come li si preferisca chiamare; è ormai passata la concezione secondo la quale il dubbio è qualcosa di fuorviante, che non bisogna avere, è uno spreco di tempo in un'economia di consumi, non bisogna riflettere troppo, non sia mai che le cellule celebrali debbano emettere impulsi elettrici a vuoto, è per la nostra salute e sanità mentale che non bisogna farlo, visti da fuori probabilmente ci si può definire pazzi proprio per questa carenza di ragionamenti quotidiani; e pensare che gran parte della conoscenza umana si basa sull'errore e sull'utilizzo del dubbio come fonte di approfondimento e nuova scienza.
Forse l'umanità è sempre stata ed è uguale a se stessa, forse a cambiare sono solo le facce, per alcune religioni che credono nella reincarnazione non cambiano nemmeno le anime.

Per la cronaca questo pezzo è nato da una discussione in un forum in cui ho espresso le mie opinioni riguardo la figura di Marilyn Manson.
Se siete arrivati fino in fondo complimenti, io ho riposto molta fiducia in voi.

07 ottobre 2006

Anna Politkovskaya

Giornalista russa che mi è capitato di citare per la stesura di qualche articolo riguardante la Cecenia è stata trovata morta all'interno di un ascensore, probabilmente uccisa a colpi di pistola. Prossimamente qui o su warnews.it scriverò qualcosa. Per adesso mi rimane solo un forte senso di smarrimento.

06 ottobre 2006

Sciopero giornalisti

L'umanità cammina seguendo i binari verso l'utopia o la distopia? I binari sono gli stessi eppure a seconda della direzione che si sceglie si va in una direzione o nell'altra, sono solo due i versi. Se uno avesse il coraggio di tracciare un bilancio tra bene e male cosa ne verrebbe fuori? L'amore e l'intelligenza sono in attivo? O sono odio, sofferenza e ignoranza a dominare la scena quotidiana? Premetto che non sarò io ad accollarmi questo infausto compito di profilare una sintesi; inoltre bisognerebbe considerare l'umanità come un insieme dentro il quale poi ci stanno le singole personalità. Il gioco si complica ulteriormente. E' comunque possibile delineare alcune caratteriste generali di una società a seconda dell'economia, del mercato in cui si muove, dei mass-media, delle notizie preponderanti, della religione. Se avesse ragione chi afferma che ogni epoca ha la sua quantità di bene e di male contingente significherebbe che quei binari con cui ho aperto il pezzo in realtà non esistono, nel senso che fanno parte della stessa umanità che dunque non si muove né verso una paradisiaca e perfetta utopia né verso una nefasta distopia di violenza, decadenza, oppressione e schiavitù. Tutto sarebbe uguale a se stesso e la storia si ripeterebbe dunque in maniera ciclica, nuove guerre, nuovi stupri, nuovi papi, nuovi Grandi Fratello, nuovi missionari, nuovi eroi, nuovi amori, le stesse lapidi come le stesse fosse comuni. E il nuovo dunque cosa sarebbe? Tanto più che l'economia capitalista (assuefatta e condannata alla pubblicità diretta, indiretta, occulta e subliminale) si basa proprio sul “nuovo” e sulla distruzione o la separazione dal vecchio, dal rifiuto. Eppure in pochi si chiedono cos'è il nuovo? Un modello successivo di cellulare che ha molte più funzioni del precedente? Oggi ci sono troppe sirene tentatrici, anche Ulisse ai nostri tempi avrebbe ceduto al bombardamento dei desideri dimenticandosi di mettere a frutto la propria curiosità, la voglia di conoscenza e la genialità dell'ascoltare.

Dunque utopia, distopia, ciclicità, Apocalisse o salvezza? Per adesso sciopero giornalisti.

01 ottobre 2006

Chi fa della politica una religione?

Molte persone sanno trovare le risposte giuste per ogni cosa, peccato che siano le domande ad essere sbagliate, questo concetto è più o meno facilmente comprensibile analizzando il rapporto politico-giornalista; quando quest'ultimo inizia a fare le domande giuste state sicuri che i nove decimi dei personaggi della politica italiana risponderanno blaterando, divagando o delegando responsabilità e colpe, è normale, non ne faccio un peccato dei politici, governare è complicato ed estenuante, per questo sono pagati lautamente, forse anche troppo, ma alla gente bisogna far venire i dubbi su ogni politico che parla pubblicamente, è un dovere, bisogna far in modo di portarla con maggior semplicità e chiarezza possibile in quelle sfumature o astruserie terminologiche che nascondono tranelli e bugie vendute come verità di ottima fattura.
Trovo alquanto arcaico rifugiarsi nella politica e nelle esternazioni di chi la fa per avere un senso di certezza che invece va trovata altrove; la politica deve solo costruire un sistema ampio di certezze, occupazione, sicurezza, garanzie di libertà individuali, economiche, di pensiero. Se invece delle certezze succede che per lunghi periodi si continuano a lucidare sempre le stesse speranze significa che la politica non sta funzionando come dovrebbe. I politici possono cambiare, anzi devono cambiare ciclicamente, nel nostro Paese dovrebbero cambiare per necessità, il nostro ciclo è piuttosto originale e unico, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale possiamo definire l'Italia quasi una sorta di oligarchia-schizofrenia partitica, sarà che il nostro paese ha la media di età più alta del mondo e che dunque nessuno vuol dimenticarsi di quella amplissima schiera di anziani ancora legati al passato, anche se credo che in realtà gli unici attaccati come sanguisughe a tutte le storie e diramazioni politiche storiche siano proprio i politici e tutti quegli elettori che hanno bisogno di certezze e le cercano negli spot dei partiti pur sapendo che quelli non sono nient'altro che spot (gli italiani sono abituati a queste cose, non sono stupidi, spesso però sono disinformati e informati troppo e male).
Non vorrei mai che la politica delle democrazie si scambi in un momento di crisi valoriale delle società contemporanee in una religione politeista (in cui anche la religione “canonica” viene spesso mischiata alle credenze politiche, l'esempio storico è quello statunitense, sarebbe interessante scrivere qualcosa tipo “Bush e la religione”).
Proprio in questi giorni c'è stato uno sciopero della FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana) contro la politica contrattuale FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) che per bocca del suo direttore generale Fabrizio Carotti a Radio Città Futura sottolinea come, accertate le nuove sfide tecnologiche che si trova di fronte la carta stampata, ci sia bisogno di un minore costo del lavoro e maggiore flessibilità e dunque anche il contratto appena scaduto dei giornalisti è giusto applicarlo ancora identico in quanto supera comunque lo stesso tasso di inflazione. Il braccio di ferro continuerà a quanto pare, nessuno è disposto a cedere molto, sono già in programma nuovi scioperi. Quello sui cui bisogna riporre l'attenzione è il termine flessibilità, credo che un giornalista non possa avere contratti flessibili, “del tipo fammi un'inchiesta su questo poi vediamo i risultati”; già si accusa la maggior parte dei giornalisti di essere piuttosto lassisti verso i poteri forti, economici-finanziari e politici, se si aggiungono contratti di questo tipo l'informazione finisce per essere figlia solo di interessi singoli, della paura di non offendere nessuno.
Il punto su cui concordo con Carotti è la sfida che la rete ed Internet pongono al sistema dell'informazione, in questo anche la legge italiana avrebbe bisogno di qualche specificazione maggiore, ma in questo caso si aprirebbero nuove questioni e nuovi nodi, quali ad esempio i vari interessi corporativi dei giornalisti e degli editori.

27 settembre 2006

Torre di Babele

Qual'è il senso della divisione del mondo in stati-nazione? In realtà questo quesito mi porta a riflettere sulle caratteristiche generali di ogni nazione, ognuno ha la sua storia, le sue tradizioni, ma soprattutto, quello su cui voglio soffermarmi è la lingua comune a tutti i suoi cittadini. Quello che mi piacerebbe capire è come partendo magari dallo stessa famiglia linguistica, ad esempio l'indoeuropea, ciò che ne consegue sono lingue celtiche, greche, italiche, germaniche molto differenti tra loro. A questo punto mi chiedo, come mai nascono queste differenze? Dipende dal territorio? Il bisogno di comunicare e di definire gli oggetti è di ogni uomo, come mai i risultati sono così diversi? E le pronunce delle parole (vocali aperte o chiuse, r moscia ecc...), i dialetti che origine hanno? Mi piacerebbe capire se esistono regole generali che hanno portato a dire in italiano “grazie” e in inglese “thanks.” E' una questione evolutiva del linguaggio certo, ma nessuno credo abbia stabilito che il risultato dovesse essere questo, avrei bisogno proprio di qualche parere di storici delle lingue e del linguaggio. Dobbiamo cercare risposte, il segreto forse risiede proprio nella storia-leggenda della torre di Babele.

25 settembre 2006

Giù dal tram

Ho conosciuto una donna un po' particolare l'altro ieri. Avevo appena messo un piede fuori dal tram proprio mentre dalla porta davanti saliva il controllore, fortunatamente l'autista ha aperto in contemporanea anche dietro così sono sceso in perfetto stile anonimo; ho sempre contato sull'aiuto di quell'autista che dopo avermi conosciuto deve essersi vagamente impietosito per il mio passato e presente di spiccioli e monetine, non era la prima volta che mi dava la possibilità di evitare il controllore e la conseguente multa. Nel nostro piccolo avevamo ancora fottuto il sistema (come direbbero quattro rockettari o hiphopettari da strapazzo), peccato che a Marco il sistema paga un mensile di cui certamente non può fare a meno. Per me invece é diverso, io sono lo straniero per il sistema, quello da confinare dove non mi si possa vedere, non faccio vittimismo, ho condotto fino qui la mia vita, sono orgoglioso anche solo di esserci arrivato dopo tutto quello che è successo. Mentre scendevo mi ha guardato dallo specchietto, ha incrociato il mio sguardo e mi ha fatto l'occhiolino sorridendo; sapete, ricevo così pochi favori che l'autista mi sembra quasi Gesù, anche se nel linguaggio giuridico credo si chiami favoreggiamento. Comunque ho ricambiato a quel suo gesto facendo le corna con ambedue le mani, entrambi amiamo alla follia la musica rock, Led Zeppelin e Skid Row su tutti; una volta mi ha chiesto perfino se volevo andare a vedere con lui, sua moglie e altri amici i Gun's & Roses, mi avrebbe pagato anche il biglietto, io avevo accettato più che volentieri, ma proprio il giorno del concerto fui bloccato da uno spiacevole contrattempo (eufemismo) nel mio quartiere.
Il tram così è ripartito, con quel suo rombo malato, sputando il solito fumo nero dagli scarichi, quello denso che impiega quasi un minuto a disperdersi nell'ambiente. Mi sono guardato intorno, la prima cosa a cui ho pensato è Che cazzo di senso ha una fermata in mezzo alla campagna, chi è che deve scendere! Chi deve salire! Non c'è anima viva! In effetti non si vedeva nessuno per strada, la presenza dell'uomo si poteva dedurre dai soli caseggiati che si trovavano molto distanti da quella strada, al limite massimo dell'orizzonte oltre il quale la vista umana non riesce più a distinguere qualcosa e decifrarlo, della mia vista mi sono sempre fidato, è più che invidiabile, non ho mai portato occhialini o occhialoni alla Mike Bongiorno o Harry Potter, alla faccia di presbiti, astigmatici, miopi ecc... Dovevo solo raggiungere quelle abitazioni con un po' di buona volontà, erano le sette di sera, avrei dovuto riuscirci prima che la luce diurna fosse completamente stata sostituita dall'oscurità serale, non volevo pensare neanche lontanamente al ritrovarmi in mezzo al buio della campagna.

22 settembre 2006

Universal Paradise. Allah, God, Javeh etc...

Apri gli occhi, aprili, non avere paura, guarda, guardati attorno: Paradiso! La strada è stata lunga, estenuante, ma devo rilevarti che non è stato poi così malaccio morire sulle note di Bohemian Rhapsody cantata da Monserrat Caballé e Bruce Dickinson, cosmi di eternità, sono pronto Dio.
L'altro ieri ho parlato con Jack, ricordate, Jack Justice, quella specie di eroe popolare che nelle cantine viene osannato e per i viali invece è schivato come fosse un appestato, e così è del resto per le forze dell'ordine che gli danno la caccia da ormai 12 anni, il suo primo atto pubblico lo fece nel 2087, credo che se un giorno lo prenderanno non lo uccideranno ma lo tortureranno fino a che Jack chiederà spontaneamente di togliergli la vita.
Mi ha parlato un po' guardandomi fisso negli occhi, è una delle poche persone che ancora lo fa mentre parla con qualcuno, quello che si prova è un calore indescrivibile, quando ti rendi conto della sincerità e purezza che c'è in quello sguardo capisci che non c'è un toccarsi più profondo tra due persone.
“Sai, non credo di aver fatto le scelte giuste nella mia vita.”
“Mentre sto per andarmene mi dici questo! Cosa dici Jack! Tu fai parte delle poche speranze che ha questo mondo di sopravvivere. Certo qualcuno dovrà vederlo nella fase fatale e apocalittica prima o poi ma di certo non è questa la fine di cui ha bisogno l'uomo, seppur in un ultimo corso di ignominia generalizzata e passata sotto silenzio. Se muoio felice è solo perché so che sulla Terra esistono ancora persone come te, che non si girano dall'altra parte quando vedono l'ennesimo barbone o puttana pestati a sangue da una compagnia di ragazzotti a cui non è stato spiegato che per quanto strano e curioso esiste differenza tra consolle e realtà. Se muoio felice è perché so che le periferie forse grazie a te non annegheranno nella loro merda e in tutta quella che gli viene riversata dal centro. Lo dicevano in tanti che la condanna del mondo sarebbe stata proprio ad opera del centro, in ogni senso.”
“Sì ma ti rendi conto, sto parlando con te, in questo scantinato dove tu, mio grande amico, stai per esalare i tuoi ultimi respiri, in un fottuto scantinato, dove nascondo le mie lacrime e il mio dolore sotto la coltre di umidità di queste pareti ammuffite. Vivo come i topi, all'aria aperta nessuno mi parla, tutti mi evitano, gli unici interessati a me sono la polizia e i servizi segreti. Che vita è questa? Sono solo, non ho una casa dove tornare, non ho una donna da cui tornare, una famiglia, un figlio. Sono solo.”
“Dicono che gli eroi sono spesso destinati a vivere una vita solitaria. Pensa a Cristo, pensa al momento in cui dopo ore ed ore inchiodato a una croce con le ultime forze rimaste ha alzato il capo in un attimo di ribellione e volgendosi verso il cielo ha esclamato - Dio perché mi hai abbandonato? - Prova solo a pensare al vuoto che deve avere soffocato la sua anima in quell'istante, il peso opprimente di aver vissuto una vita unica e memorabile e morire come una bestia.”
“Mi parli di Gesù, ma lui era il figlio di Dio, io non ho nemmeno conosciuto i miei genitori; la verità è che avrei fatto meglio ad entrare in esercito invece di scappare, per poi costruirmi la mia famigliola in città, moglie e figli rigorosamente selezionati tra i migliori e amen.”
“La verità sai qual'è? Cristo ha proseguito per la sua strada pur sapendo a cosa andava incontro, anche lui ebbe momenti di debolezza ma li superò.”
“Perché continui a parlare di Cristo? Non era solo una favoletta inventata dai primi cristiani che avevano bisogno di costruire figure mitiche per convincere la gente a convertirsi al loro culto?”
“Perché dici questo? Porca puttana, tu hai smesso di credere in qualcosa!”
“E' stato ucciso anche Michael. La morte dei cari rende freddi, distaccati, disincantati. Continua a cadere la gente che mi sta intorno per quei pochi momenti in cui riesco ad essere con loro, come posso vivere così?”
“Sai qual'è il motivo per cui non devi smettere di credere, vecchio bastardo?”
Lo guardai dritto nelle pupille e sorrisi, quello fu l'ultimo gesto terreno che feci.
Sapevo di essere già morto quando lo iniziai a sentire piangere come un bambino, quando lo vidi riverso sul mio corpo e distrutto dal dolore, quando improvvisamente le sue lacrime si incrociarono a piccoli sorrisi spuntati sulle sue labbra, diventati poi risate rumorose e gustose, non era follia, sapevo perché rideva. Questo mi diede un senso di gioia indefinibile.

19 settembre 2006

Pirati dei Caraibi

E' passato un anno dal primo post (19 Settembre 2005), in verità quello era il secondo ma il primo era semplicemente un articolo che avevo scritto per un altro sito poi riportato anche sul mio blog, quindi il primo vero pezzo è questo

http://nicoguzzi.blogspot.com/2005/09/signorina-signorina-intestazione.html

Non dirò già un anno o solo un anno, è il lettore che se vorrà potrà pensarlo nella sua stanza, nel suo ufficio. Il tempo tanto passa, quello che scrivo ha forse quella fortuna e quel pizzico di arroganza di potersi sollevare dalle grinfie del tempo che tutto sfuma all'orizzonte della linea esistenziale-materiale.
L'oblio, la sua immagine, può purificare una vita e renderla unica, la decadenza è tanto splendida quanto viene accettata e compresa, abbandonereste mai la persona che amate anche se stesse per morire di lì a poco? No, perché questo significa vivere; conoscete sicuramente qualcuno che non muove un dito per paura di soffrire, che non si sposa dopo anni e anni di fidanzamento ma che neppure si lascia, conoscete qualcuno che ha aspettato i 50 anni prima di fare un figlio per paura che la sua libertà fosse per sempre compromessa, conoscete certamente qualcuno che vi ha detto di non aver mai pianto in vita sua. Questo è un altro oblio, quello che risucchia la linfa vitale come un buco nero: io credo nella volontà della risalita. Anche i peggiori pirati dei Caraibi oggi osservano l'angelico chiarore dell'alba. (Qui potete scaricare alcuni dei miei mp3 http://hosted.filefront.com/nicoguzzi.)

Nei villaggi del cuore

Pensavo:

“Libertà riadatta”
Svita e avvita la vita
in tondo giro e sbando
come fata sfilata di seta sfinita
Loro tutti d'oro tutti in coro
bravi, belli e senza calli
io stanco del banco ormai bianco
invecchiato da bivacco disfatto
Così di vuoto nausea suole fluttuare
l'infausto fusto-offerta fiasco.
E' proprio quel silenzio!
Sull'etichetta un'eclettica libertà diluita
all'assuefazione in nomine “Modernità”

Lo riconoscevo:

“Il silenzio della coscienza”
In questo deserto piatto e monotono giallo ambra
dove il sole non tramonta e non si degna di un’alba
irritanti le lancette del tempo si fermano, mi irridono
ed in noia annebbiano la nostra storia, un grumo di polvere
sulla bocca del baratro:
solo un passo, poi il silenzio della coscienza

E mi chiedevo:

“Riflessi”
Che senso ha il silenzio
se non di assenzio intenso
salir a sorsi e sapor d'incenso
in su al vespro ad ispirar

Sorrisi agli occhi del vento:

“Beata”
L'aria si confonde e confusa
si diffonde tra le gemme
le sue fronde e fluttuante
le si addice la sua veste
che da allegra ed andante
esaudisce il mirar oltre finestra

Avevo visto:

“Terrestri scorci d'eterno”
Il tempio giallo ambra luccica
al calar arancio del sole
Più in là il rosso della violenza
si perde nel nero oscuro della notte
per riaddormentarsi all’angelico chiarore dell’alba

15 settembre 2006

Pausa di riflessione

Non sto postando nulla perché non ho la mente abbastanza lucida a causa di una tonsillite batterica molto accentuata e persistente che si rifiuta di rispondere velocemente agli antibiotici, la mia gola sembra la bocca di un vulcano pronto ad eruttare.

Oggi é morta Oriana Fallaci, per ora non scrivo nulla a riguardo; inoltre immagino che la televisione si riempirà di speciali sulla sua vita e sul suo pensiero fino a straboccare.

11 settembre 2006

No! menti! Senti-

“Sai qual'è il tuo problema? Lo vuoi sapere? Non sai amare una persona, non riesci proprio. Sei tutto preso da te stesso, dalle tue manie, dal tuo ego di plastica, dal tuo portafoglio in pelle di extra terrestre, eppure in fondo anche tu, se ci pensi un attimo, sei di passaggio su questa terra. Perché mai ti danni l'anima a dimostrare a chiunque di essere il migliore quando la tua vita vale tanto quanto quella degli altri? L'ultima donna con cui sei stato ti ha amato, e tu? La penultima anche, e tu? La terzultima se ne sbatteva di te, esattamente come te di lei. Questa è la tua vita, ti sono tutte riconoscenti per quello che non gli hai mai dato e che non sembri capace di dare, un po' di affetto sincero e spensierato, un po' di amore non calcolato; ti sono grate perché hanno potuto capire cosa significa amare una persona che ti sta accanto solo quando ha bisogno di riempire la giornata, di sfogarsi o di sentirsi più bravo e più intelligente di te; loro hanno conosciuto la sofferenza dei sentimenti non corrisposti e chissà, anche questa esperienza forse potrà essergli utile. E tu un giorno ti accorgerai che le persone che hai intorno non sono altro che tuoi debitori in attesa di estinguere le ultime pratiche che hanno ancora aperte con te, dopodiché se ne andranno altrove. Sarai solo, e detto con grande onestà, io esulterò per questo. P.s. Anche io ti ho amato.”

09 settembre 2006

Telecom e la compagnia del pisello

Registrare le conversazioni con gli operatori della Telecom è illegale? Loro mi pare lo facciano con i clienti e allora perché non lo facciamo anche noi (detti anche consumatori a chiappe divaricate). Lo dovremmo fare tutti, un bel viva voce e un computer con un microfono, click su Rec e tutto rimane. Sono sicuro che molte delle stronzate che dicono gli operatori (anche loro malgrado) sarebbero via via "spurgate."
Tutte quelle procedure irregolari che ti propongono per non farti pagare più servizi che non hai richiesto o che hai deciso di levare sarebbero smascherate, come tutte quelle frasi di circostanza del tipo: "Non si preoccupi, paghi solo quello che le è stato detto di pagare" Peccato solo che il Dio automatizzato della tecnologia non ne sa niente delle tue piacevoli conversazioni con i call center di tutta Italia, ti arrivano quindi a casa solleciti di pagamento, minacce formali, ecc... Richiami: "No, lei risulta che ha pagato l'importo esatto, non si preoccupi, non faccia caso al sollecito." Intanto un piccolo sollecito ai coglioni te lo fai ogni volta che ti dicono non si preoccupi. E il Dio automatizzato della tecnologia prosegue, sono quasi attratto da questi computer così diligenti e precisi, mi fanno sognare un'Italia giusta ed efficiente, l'unico caso in cui la giustizia va avanti sempre e comunque, peccato solo sia rovesciata: così mi staccano il telefono.
“Scusi, com'è che mi hanno staccato il telefono?” “Qui risulta un mancato pagamento, mi scusi abbiamo dei limiti di chiamata.” Il dubbio che si insinua tra i miei pensieri è che il buco trovato nella mia bolletta e da otturare sia semplicemente il buco del mio cu-o traslato dalle due dimensioni di una fattura Telecom alle tre dimensioni del mio corpo e ciò che risulta più interessante è che non sono loro ad inchiappettarti direttamente, fanno in modo che sia tu stesso ad auto-inchiappettarti, è qui che si sviluppa in tutto il suo splendore il genio di Telecom Italia. La conversazione si mette male così riattaccano. Il cliente ha un problema e loro hanno dei limiti di chiamata?! Casualmente quando sono loro a chiamarti hanno tutto il tempo possibile.
Richiami. "Non si preoccupi. Invii un fax con le ricevute dei pagamenti" Ti solleciti ancora un po' i coglioni e lo invii subito. "Entro 48 le riattiviamo la linea, non si preoccupi." Non l'attivano. "Entro oggi le riattiviamo la linea, ho usato la procedura manuale." Non l'attivano. Richiami. "Adesso ho usato la procedura online, la riattiviamo in poco tempo, però paghi l'ultima bolletta perché lei è entrato nella categoria a rischio di Telecom Italia quindi il giorno dopo la scadenza della bolletta le tagliano subito il telefono." Ci sono riuscito. Sono nella Hall of Fame di Telecom Italia, questi sì che sono riconoscimenti.

P.s. Dimenticavo, Aladino! Stai attento! Che se ti becco...

P.p.s. Un'altra cosa: che procedura devo usare per mandarli tutti affanculo?

07 settembre 2006

Massima filosofica contemporanea

Dio li fa, la televisione li accoppia.

05 settembre 2006

"Non invecchierò mai." E morì di noia.

Invece di essere a letto sto scrivendo qualcosa, se devo essere sinceramente non so esattamente cosa, nessuno si offenderà spero per questa rivelazione, tutt'al più non proseguirà nella lettura. Ho letto da qualche parte che hanno individuato il gene che regolerebbe l'invecchiamento delle cellule, tutto questo sperimentato sempre sui cari e vecchi topi, le più note e usate cavie di esperimenti scientifici. Cosa non hanno subito questi poveri animali per la scienza e il progresso? Non li voglio umanizzare, ci mancherebbe, sono sicuro però che ognuno di voi avrebbe almeno una persona da proporre come cavia in modo da levarsela di torno. Lo so, lo so, è così, non vergognatevi delle vostre pulsioni represse, le pulsioni in quanto tali non sono né buone né cattive, è l'educazione, la società e la sua cultura che tracciano i confini tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Comunque al di là di tutto la domanda che ci si potrebbe porre ogniqualvolta sembra si scopra una via per non invecchiare è: che differenza c'è tra il vivere 75 anni (approssimativamente l'aspettativa di vita di un uomo italiano) e viverne ad esempio 180? Potrebbe apparire come un esercizio di fantasia, di costruzione mentale, eppure razionalmente e con poca applicazione riusciamo a comprendere ciò che già conosciamo dall'alba dei tempi: la ciclicità della vita, più un uomo vive e più vede cambiare le cose intorno a sé, case, palazzi, boschi, alberi, ma soprattutto le persone a cui ci si lega di volta in volta e che spesso si perdono per strada, così si inizia a riflettere a fondo sulla questione.
Tu che dovresti essere il privilegiato visto che hai superato senza acciacchi i 150 anni ti chiedi improvvisamente perché non puoi guardare negli occhi qualche persona senza pensare che il possibile affetto o amore si smaterializzerà di fronte a te mentre tu sei ancora più terreno che mai. Tutto svanisce sempre prima della tua fine; da una parte ti elevi, nel senso che sfuggi alla legge del tempo e della vita ma dall'altra non sai più chi sei, chi sono i tuoi figli, in quale mondo hai vissuto e sai anche che se non ci fossero i libri e la tecnologia tu faticheresti a ricordare i tuoi vent'anni. Anche scientificamente il problema della memoria non è trascurabile. Poi dopotutto chi mai vorrà vivere così tanto da voler vedere come sarà Buona Domenica tra 150 anni, magari con il nipote del figlio di Maurizio Costanzo a condurlo.

31 agosto 2006

Sex, Drugs and Rock'n Roll

Ho deciso di postare la registrazione di una canzone di cui ho inserito il testo proprio qui sotto, sarebbe solo una bozza in attesa di studiare bene la voce e tutti i suoi accenti ed eventualmente aggiungere qualcosa, tipo una chitarra che fa degli assoli; la rendo pubblica lo stesso perché se pur piuttosto a caso è in perfetto stile rock'n roll (a dispetto della base che è tipicamente blues), del tipo viene quello che viene, ed in effetti il risultato è quello che è; ma in fondo, chi se ne frega.

Link http://files.filefront.com//;5466736;;/

Sex, Drugs and Rock'n Roll
Rock, Cock'n Roll baby baby
solo piacere solo lussuria
rompere le regole, avere l'oro
ed esporlo con ostinazione in pubblico

La distruzione nello specchio del bagno
la rivincita è sul pulpito ad inneggiare
gioco con i tuoi brandelli di calze a rete
tra i filamenti di diamanti tra le gambe

La poesia della mia vita sempre
sull'orlo della perfetta ipocrisia
succhio succhio i tuoi seni
e respiro l'ossigeno della sazietà

A rialzarmi da letto ci pensa
l'assuefazione al mio mondo
che sull'insoddisfazione individuale
ha inscenato la soddisfazione sociale

Giungo alle porte di Las Vegas
con Gioconda RoadSter Zonda
ora tocca a Donna dolce Fellatio
il mio culo è posato su “Vite di scarto”

Sangue, sesso, soldi, quanto potere
potrò concedermi fino al soffio finale?
Quanto del volo sincero e spontaneo
è rimasto in questo cielo così artificiale?

Suite Hotel Supramonte a farsi
tutto quello che passa tra le mani
Donna porge Champagne e mi sussurra:
“Siamo sull'Olimpo del mondo”

29 agosto 2006

"Saranno Famosi" Prossimamente su Italia Uno

Si aprono le selezioni per il nuovo format di Italia Uno, un reality ambientato in una località segreta ad alta concentrazione di criminalità organizzata, si chiamerà “SARANNO MAFIOSI.” Presenti numerosi ospiti, quasi tutti pentiti (anche di aver accettato l'invito), per una puntata è già stato pattuito l'intervento di un personaggio dall'indiscutibile fama, Binnu u Tratturi, l'ex-inafferrabile Bernardo Provenzano che ci racconterà il suo omicidio più violento in ogni suo minimo e macabro particolare. Sarà una serata imperdibile.
Allora che aspetti? Ehi! Dico a te! Vuoi provare a diventare mafioso e famoso? Vuoi che tutti ti temano? Ti senti adatto per tenere una comunità in tuo pugno? Hai sempre sognato di far pagare il pizzo a qualcuno? Hai sempre aspirato a pronunciare la frase “Gli farò un'offerta che non potrà rifiutare” ma non poterlo fare perché vissuto in un ruolo sociale sbagliato? Allora chiama il numero in sovrimpressione e chiedi qual'è il carcere più vicino all'uscita del quale si terranno le selezioni. E ricorda, nel caso in cui tu diventassi il fortunato vincitore le forze dell'ordine ti lasceranno in pace per 3 anni affinché tu possa organizzare il tuo clan, inaugurare i primi giri di affari illeciti ed inserirti cautamente nei meandri della politica, cercando di influenzare prima ai bassi livelli poi puntando sempre più in alto. Affrettati, chiama ora!